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CENTRO ITALIANO DI SPIRITUALITÀ TEATINA
Giornata di spiritualità e fraternità
Domenica 11 maggio 2025
"Vangelo come umanità"
programma:
Ore 10.30 Inizio: I incontroOre 11.30 Santa Messa
Ore 13.00 Pranzo
Ore 14.30 II incontro
Ore 15.15 Pausa
Ore 16.00 Incontro finale
parteciparzione libera, ma è utile dare cenno di partecipazione, per organizzare.
Contattare:


Settimana santa
Non c'è uomo che non sbagli..., potremmo dire che la vita è apprendere come si sbaglia (facile), come sbagliare meglio, come sbagliare meno.Il Vangelo, tra l'altro, ci parla di Giuda...: uno di noi che vede il suo errore fissato nella memoria di tanti. Ma non mi illuderei troppo... vale ancora l'insegnamento del Maestro: "chi è senza peccato..."
Credo che tutti si voglia il bene e il meglio per sé e per gli altri: vediamo il bene e realizziamo quel bene in modo molto parziale..., tanto che potremmo dire: realizziamo male il bene.
Dice: "siamo tutti bravi a parole..."; ma sono certo che lì dove coscienza genera coscienza, nessuno vuole essere un narratore di favole. Eppure si sbaglia, realizziamo male e/o parzialmente quanto abbiamo nel cuore.
"Il cuore dell'uomo è un abisso… è capace, purtroppo, di contenere le peggiori contraddizioni; è capace di amare in maniera grandiosa, ma anche di pensare… dire e fare il male"
Tradire il Vangelo è una possibilità reale...: ogni volta che le parole delMaestro ci presentano un modo nuovo di vivere, noi le releghiamo a utopia.…Vogliamo detenere la nostra è l'altrui vita...Vogliamo controllare tutto quel che ci circonda, e deve rispondere e corrispondere alle nostre attese.
È più facile credere che agire!
Ma il vero tradimento nasce giorno per giorno nel nostro cuore quando smarriamo la fiducia, anzi quando la relazione con Gesù, il Cristo di Dio, diventa paura.
Colpa molto più grave di sbagliare, di peccare… è non credere alla misericordia di Dio.
Dacci la gioia silenziosa e piena di pacedella zolla che si offre all'acquache la vivifica e la rende feconda.
Donaci la pazienza dei tempioscuri ed opachiin cui la terra arida non conosce il solee i cieli sono chiusi e senza amore per noi.La preghiera ci renda, Signore,pazienti servitori dei cieli,amici misericordiosi di chi attende,consapevole o no, che tutto acquisti senso,pienezza e consistenza,chè tutto si accenda della presenza del Divino.
(Giovanni Vannucci)
Pasqua è la festa dei macigni rotolati.
E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno.
Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo".
(Don Tonino Bello)
La visione biblica e cristiana del tempo e della storia non è ciclica, ma lineare: è un cammino che va verso un compimento. Un anno che è passato, quindi, non ci porta ad una realtà che finisce ma ad una realtà che si compie, è un ulteriore passo verso la meta che sta davanti a noi: una meta di speranza una meta di felicità, perché incontreremo Dio, ragione della nostra speranza e fonte della nostra letizia.
Mentre giunge al termine l'anno, raccogliamo, come in una cesta, i giorni, le settimane, i mesi che abbiamo vissuto, per offrire tutto al Signore. E domandiamoci coraggiosamente come abbiamo vissuto il tempo che Lui ci ha donato? Lo abbiamo usato soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spenderlo anche per gli altri? Quanto tempo abbiamo riservato per stare con Dio, nella preghiera, nel silenzio, nell'adorazione di Dio?
(PAPA FRANCESCO Omelia alla celebrazione dei Vespri 31 dicembre 2013)
